Il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato la short list nazionale individuando le aggregazioni nazionali che andranno a far parte della rete europea di Poli innovazione digitale – EDIH, dopo l’approvazione definitiva della Commissione Europea che avverrà nel prossimo aprile. Il progetto dei poli di innovazione digitale europei rientra nell’ambito del Digital Europe Programme, l’iniziativa di digitalizzazione al quale la Commissione Europea ha destinato 7.5 miliardi di euro nel bilancio pluriennale 2021-2027.
Tra i progetti selezionati, sono presenti tutte le proposte che vedono la partecipazione, spesso come soggetto capofila, di un Centro di Competenza nazionale. La rete degli 8 Centri di Competenza italiani è ormai una solida realtà che attraversa il Paese da Nord a Sud e rappresenta un punto di riferimento per le imprese nazionali, occupandosi di formazione, trasferimento tecnologico in ambito 4.0 e gestione di bandi per progetti di innovazione ad alta maturità digitale.
L’esito della pre-selezione conferma inoltre che il modello di aggregazione in tema di innovazione e digitalizzazione 4.0 rappresentato dai Centri di Competenza, non solo funziona ma rappresenta anche un esempio da poter replicare in ottica europea.
In collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub di Confindustria, la rete dei Centri Competenza si avvia quindi a fare il grande passo in Europa, aggregando le migliori competenze territoriali per diventare punto di riferimento internazionale in ambito tecnologico ed essere il traino per la trasformazione industriale del Sistema Paese nei prossimi anni.
Da oggi, inizia la preparazione alla ristretta gara europea per partecipare alla rete di poli di innovazione digitale (EDIH): per gli 8 Centri di Competenza si tratta di uno stimolo ulteriore per migliorare capacità, progetti e realizzazioni e per configurarsi come imprescindibile punto di riferimento per l’innovazione tecnologica a beneficio dell’intero Sistema Paese.
Amave è il potenziale polo di innovazione digitale in costituzione a Genova che vede coinvolti IIT, Università di Genova, Liguria Digitale, Digital Innovation Hub Liguria, Compagnia delle Opere Liguria, Edi Confcommercio, Intesa San Paolo, Cini, Cnit, Istituto Superiore di Sanità, Cnr, incubatore Bio4Dreams, sotto il coordinamento di Start 4.0.
Il Polo Amave ‘Maritime Infrastructures and Digital Technologies Hub’, prende il nome dal latino Ad Mare versus e guarderà proprio alla Blue Economy, come ambito di azione, con riferimento al bacino della Regione Liguria. L’obiettivo è quello di fornire supporto alle imprese, nuovi servizi e favorire il trasferimento tecnologico dalla ricerca all’impresa riguardo le tecnologie digitali strategiche per l’economia digitale di oggi e di domani: Intelligenza Artificiale, Calcolo ad Alte Prestazioni, cybersecurity.
Nello specifico Amave si occuperà di far crescere la digitalizzazione nei settori della filiera della cantieristica, movimentazione di merci e passeggeri via mare, tutela ambientale, servizi turistici e ricreativi e filiera ittica. Il progetto dei poli di innovazione digitale europei rientra nell’ambito del Digital Europe Programme, l’iniziativa di digitalizzazione al quale la Commissione Europea ha destinato 7,5 miliardi di euro nel bilancio pluriennale 2021-2017. In Liguria potrebbero quindi arrivare per i prossimi cinque anni una quota consistente degli 80 milioni di euro previsti dalla Commissione Europei per la costituzione di questi Poli europei di innovazione con sede in Italia.